Una sfortunata pausa pre-Olimpiadi: il possibile calcolo renale di Gianmarco Tamberi
Il momento inatteso che ha costretto il campione olimpico Gianmarco Tamberi a rimandare la sua partenza per le Olimpiadi è stato definito da lui stesso come un violento dolore al fianco. L’annuncio fatto via Instagram ha svelato agli ammiratori dell’atleta la diagnosi di un possibile calcolo renale, evento che ha generato preoccupazione e attenzione intorno alla sua situazione clinica. Questo imprevisto, che lo ha costretto a passare per pronto soccorso e ad effettuare una serie di esami diagnostici, solleva diverse domande sulla natura della nefrolitiasi, conosciuta comunemente come calcoli renali, e sui suoi trattamenti.
La formazione dei calcoli renali: cause e prevenzione
I medici specialisti dell’ospedale Niguarda di Milano forniscono spiegazioni cruciali sull’origine dei calcoli renali. Questi si generano a causa dell’aumento della concentrazione di sali litogeni nelle urine, che dà vita ai primi cristalli che, aggregandosi, danno vita ai calcoli veri e propri. Questo problema, che coinvolge dal 5 al 10% della popolazione, ha dimostrato un costante incremento negli ultimi anni, in parte attribuibile all’aumento del consumo di proteine animali nell’alimentazione moderna. Per evitare la formazione di calcoli renali, è consigliabile mantenere un’adeguata idratazione per mantenere le urine ben diluite, favorendo una produzione di urine superiore a 2 litri al giorno. In caso di formazione di calcoli, è essenziale analizzare la composizione del calcolo una volta espulso per identificare il tipo di calcolosi e stabilire il trattamento adatto.
Sintomi e diagnosi dei calcoli renali: cosa sapere
I sintomi classici dei calcoli renali includono la colica renale, caratterizzata da un intenso dolore al fianco, accompagnato da vomito e irrequietezza, causati dal movimento del calcolo lungo le vie urinarie. In alcuni casi, il dolore può manifestarsi come una lombalgia costante o la presenza di sangue nelle urine senza sintomi evidenti. Gli esperti consigliano di non sottovalutare i sintomi e di effettuare analisi del sangue e delle urine per individuare eventuali fattori di rischio metabolici. I controlli radiologici, come l’ecografia delle vie urinarie e la Tac all’addome, sono utili per una diagnosi precisa e un trattamento tempestivo dei calcoli renali.