Un mondiale del 1994 che brucia: la sconfitta degli Azzurri ai rigori contro il Brasile

Un Mondiale del 1994 che brucia: la sconfitta degli Azzurri ai rigori contro il Brasile - OcchioChe Sport

Panoramica sul dramma dei rigori a Pasadena

Arrigo Sacchi: riconoscenza verso i giocatori
L’ex ct Arrigo Sacchi torna sui rigori che condannarono gli Azzurri nella finale del Mundial del 1994 in USA. Dopo le polemiche seguite alle sue dichiarazioni sulla differenza tra le Italia del ’94 e del 2006, Sacchi sottolinea di essere sempre grato ai suoi giocatori per averlo accompagnato fino a quel traguardo. Nonostante la sconfitta, il secondo posto rappresenta comunque un traguardo raggiunto con impegno e sacrificio, frutto di un percorso straordinario e pieno di avversità. L’ex allenatore azzurro chiarisce che la mancanza di gratitudine non è rivolta a Baggio e agli altri protagonisti di quel fatidico rigore, ma che un singolo episodio non può giudicare l’intera esperienza della Nazionale in quell’occasione.

30 anni dopo: il ricordo amaro di Baggio e dei rigori di Pasadena

Analisi della finale di Coppa del Mondo a Usa ’94

Sono passati tre decenni dalla finale sfumata contro il Brasile nella Coppa del Mondo del 1994. Il ricordo di quella partita, persa ai rigori, rimane vivo nella memoria di tifosi e giocatori. I rigori sbagliati da Baresi, Massaro e soprattutto da Roberto Baggio hanno segnato un’epoca per il calcio italiano. Il caldo estenuante di Pasadena, la fatica e i lunghi spostamenti negli Stati Uniti hanno contribuito a rendere quella finale una delle più brutte della storia dei Mondiali. Nonostante le avversità, gli azzurri hanno dato tutto in campo, con Baresi che rientrò da un infortunio all’ultimo minuto e Baggio che, nonostante una lesione muscolare, ha provato a trascinare la squadra. Il rigore decisivo, calciato alto dal *Divin Codino, ha decretato la vittoria del Brasile e il trionfo della Seleçao, che conquistò così il suo quarto titolo mondiale. A distanza di anni, Baggio ha riflettuto sulla sconfitta attraverso il prisma della filosofia buddista, sottolineando come la vita non sia sempre facile e come gli esseri umani debbano affrontare le sfide per crescere e progredire.

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