Un impegno umanitario in mare: Ambrogio Beccaria a bordo della “Life Support” di Emergency

Un impegno umanitario in mare: Ambrogio Beccaria a bordo della "Life Support" di Emergency - OcchioChe Sport

Ambrogio Beccaria: un Navigatore Impegnato per le Emergenze Umanitarie

Ambrogio Beccaria, rinomato navigatore oceanico, noto per le sue traversate nell’oceano Atlantico, ha recentemente partecipato a una missione umanitaria a bordo della nave “Life Support” di Emergency. Il suo ruolo di soccorritore è stato fulcro di grande importanza durante l’operazione nel porto di Siracusa lo scorso 6 agosto.

La Motivazione di Ambrogio Beccaria per un Impegno Umanitario

Ambrogio Beccaria ha condiviso le sue motivazioni riguardanti il suo coinvolgimento nella missione umanitaria a bordo della “Life Support” di Emergency. Riscontrando l’emergenza dei migranti in fuga in Europa, Beccaria ha espresso la sua solidarietà come italiano, europeo e marinaio. La sua esperienza personale sull’oceano ha enfatizzato l’importanza di soccorrere coloro che si trovano in difficoltà in mare, confermando i valori umanitari che guidano la sua missione.

L’Impressionante Esperienza a Bordo della “Life Support” di Emergency

Ambrogio Beccaria ha manifestato la sua ammirazione per le dimensioni e l’alto livello di preparazione dell’equipaggio della “Life Support”. Pur riconoscendo i cambi frequenti all’interno della squadra, Beccaria ha sottolineato l’importanza delle figure chiave con grande esperienza che garantiscono un elevato livello di capacità di salvataggio. La presenza di protocolli chiari e ben definiti ha contribuito a ridurre al minimo possibili errori durante le operazioni di soccorso.

Il Salvataggio dei Naufraghi a Bordo della “Life Support”

La “Life Support” di Emergency ha coordinato con successo il salvataggio di 65 naufraghi, tra i quali uomini, una donna, una ragazza di 17 anni e alcuni minori non accompagnati. Questi individui viaggiavano su una piccola imbarcazione in vetroresina e su un gommone, e sono stati tratti in salvo il 9 agosto attraverso due operazioni distinte. L’impegno dell’equipaggio ha garantito un porto sicuro a Ortona per lo sbarco dei naufraghi provenienti da Siria, Egitto, Eritrea e Bangladesh, paesi afflitti da gravi crisi umanitarie.

Il Viaggio verso la Sicurezza a Ortona

Dopo il soccorso, l’MRCC italiano ha designato il porto di Ortona come luogo sicuro per lo sbarco dei naufraghi, confermando così la destinazione dopo il secondo intervento di soccorso. Il tragitto verso Ortona è stato caratterizzato da più di tre giorni di navigazione, durante i quali è stata necessaria anche un’evacuazione medica di un giovane naufrago. La variegata provenienza dei migranti dimostra la complessità delle situazioni di conflitto, povertà ed instabilità politica che spingono le persone a rischiare la propria vita in mare alla ricerca di una speranza migliore in Europa.

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