Musetti, una vita da eterna promessa: le vittorie, i limiti e i dubbi di Lorenzo

(Adnkronos) –
La carriera di Lorenzo Musetti è a un bivio. A 23 anni, l'azzurro ha raggiunto il sedicesimo posto nella classifica Atp, a una sola distanza dal suo best ranking, il 15esimo post conquistato nel giugno del 2023. Nonostante la giovane età del toscano faccia sembrare la top 10 come un traguardo possibile, il tennista italiano sembra ancora accusare alcuni limiti caratteriali e di temperamento, più che tecnici, che ne limitano il rendimento nei momenti più importanti. La partita contro Novak Djokovic, valida per gli ottavi di finale del Masters 1000 di Miami, ha mostrato una fragilità impronosticabile alla vigilia. Sebbene gli otto precedenti fossero fortemente a favore del serbo, con sette vittorie e soltanto una vittoria di Musetti, la sensazione era che Lorenzo, sfruttando anche un Nole alle prese con diversi problemi fisici, potesse impensierirlo un po' di più. Nonostante il break piazzato in apertura di match però, l'azzurro non è mai riuscito a trovare ritmo e continuità nelle giocate, a variare i colpi per disorientare l'avversario, ma soprattutto a mantenere la calma necessaria per centrare la qualificazione contro quello che si è rivelato, in realtà, il miglior Djokovic dell'anno. Il risultato, un doppio 6-2, riflette un match mai veramente in discussione, in cui Nole ha dominato e ribadito, ancora una volta, di essere ancora uno dei migliori tennisti del circuito e mai così lontano dal ritiro. "Credo che a parte l’inizio dove sono riuscito a ingranare meglio, da un certo momento in poi non riuscivo a fargli male da fondo campo", ha detto Musetti a SkySport, "rispondeva sempre, ha servito con un’ottima percentuale di prime. Ad un certo punto Nole era veramente ingiocabile". Difficile, quindi, capire dove iniziano i meriti del serbo e arrivano i demeriti di Musetti, ma per trovare qualche risposta in più basta guardare la carriera di Lorenzo.  Fin dall'inizio della sua carriera da professionista, nel 2019, Musetti ha impressionato per pulizia e bellezza dei colpi. Le aspettative su di lui, dopotutto, sono sempre state alte: Lorenzo è entrato nel circuito dopo essere diventato numero uno under 18, ha raggiunto la finale degli US Open juniores e vinto gli Open d'Australia. Una volta entrato in Atp però il tennista azzurro ha alternato ottime prestazioni e vere e proprie debacle, mostrando un'insospettabile incostanza. Nel circuito ha vinto due tornei, entrambi nel 2022: nell'Atp 500 di Amburgo riuscì a battere in finale Carlos Alcaraz, mentre nel 250 di Napoli superò Berrettini. Musetti entrò così a far parte anche dell'Italia che qualche anno dopo diventerà assoluta protagonista in Coppa Davis: esordì nel 2021 a Torino, in doppio con Fabio Fognini, ha fatto parte della squadra che ha vinto l'insalatiera nel 2023 e poi nel 2024. Negli Slam il suo miglior risultato rimane la semifinale raggiunta nell'ultima edizione di Wimbledon, quando si arrese proprio a Novak Djokovic. Nell'agosto del 2024 però Musetti ha raggiunto uno degli apici della sua carriera, conquistando il bronzo alle Olimpiadi di Parigi. Ancora una volta fu Djokovic a negargli in semifinale la possibilità di raggiungere un metallo più prezioso, proprio come oggi è Djokovic a riaprire il dibattito sull'eterna promessa di Lorenzo Musetti. —sportwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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