Maturità 2025, ministero: “Nessun dietrofront su regole ammissione a esame”

(Adnkronos) –
Non c'è nessun dietrofront sull'ammissione agli esami di maturità. "L'insufficienza che comporta la non ammissione riguarda solo il voto in condotta e non il profitto", chiarisce il ministero dell'Istruzione e del Merito con una nota di oggi, 9 aprile.  "Si smentisce la 'bufala' riportata da un quotidiano online circa un presunto dietro front del Ministro sui requisiti di ammissione all’esame di maturità", precisa il ministero evidenziando che "la nota che viene citata, del direttore generale degli ordinamenti scolastici, ricorda semplicemente alle scuole (a seguito di alcune richieste di chiarimento) che le nuove disposizioni introdotte con la legge n. 150/2024 riguardano solo l’incidenza del voto di condotta ai fini dell’ammissione all’esame di Stato e non i requisiti di ammissione relativi alle materie. Questi ultimi sono e restano disciplinati dal decreto legislativo 62/2017, non modificato per questa parte dalle nuove disposizioni". "Una serena e obiettiva lettura della nota ministeriale avrebbe evitato inutili allarmismi", conclude la nota del Mim.  Come si legge nell'Ordinanza Ministeriale n. 67 del 31 marzo 2025 sono ammessi a sostenere l’esame di Stato in qualità di candidati interni, all'articolo 3 gli studenti con "votazione non inferiore ai sei decimi in ciascuna disciplina o gruppo di discipline valutate con l’attribuzione di un unico voto secondo l’ordinamento vigente e un voto di comportamento non inferiore a sei decimi".  Con un'insufficienza sul profitto i consigli di classe all'unanimità possono ammettere il candidato all'esame di maturità mentre con il 5 in condotta non sarà possibile accedere all'esame di Stato. Con un 6 si dovrà portare una tesina su educazione civica.  —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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