Colorology, quando la scienza cambia modo di insegnare il colore per capelli

(Adnkronos) – Il colore per capelli è sempre stato un pilastro dell’hairstyling, ma fino a oggi il suo insegnamento si è basato su modelli obsoleti, privi di fondamento scientifico e poco efficaci nella formazione dei professionisti. Con Colorology, il Poliestetico di Milano porta una rivoluzione nel settore: una disciplina che supera la colorimetria e che, grazie all’utilizzo del gioco come strumento didattico, ridefinisce il modo in cui il colore viene appreso e applicato nei saloni. Alla base di questa innovazione c’è la ricerca di Alessandro Rizzi, docente e ricercatore dell’Università Statale di Milano e uno tra i massimi esperti internazionali di percezione del colore.  “Abbiamo sempre dato per scontato – spiega Rizzi – che la colorimetria fosse il metodo giusto per insegnare il colore ai parrucchieri, ma in realtà non è mai stata compatibile con il capello. Il capello non è un materiale opaco, è traslucente e soggetto a dispersione della luce, quindi i modelli tradizionali non funzionano. Con Colorology abbiamo trovato finalmente un metodo oggettivo per insegnare e applicare il colore, come riportato in diverse pubblicazioni scientifiche”. A credere in questo progetto e a renderlo possibile è stato Giannantonio Negretti, presidente di Beauticon valley e considerato il pioniere della bellezza per la sua capacità di andare oltre il business e portare l’industria beauty su un piano culturale e scientifico. Negretti è l’autore della Cosmetica Umanistica, una filosofia che mette la persona e la conoscenza al centro del settore beauty, e Colorology è l’esempio perfetto di questa visione. “Per troppi anni – afferma Negretti – abbiamo insegnato il colore con strumenti imprecisi e concetti errati. Il risultato? Un tasso di insoddisfazione dei clienti che supera l’87%. Con Colorology vogliamo cambiare radicalmente il settore, riportando autenticità, scienza e innovazione al centro della formazione”. Ma l’innovazione di Colorology non si ferma alla teoria. Il Poliestetico di Milano, ateneo della bellezza e della cosmesi – che si occuperà anche della distribuzione del gioco – ha trasformato questa scoperta in un sistema didattico che coglie anche le grandi opportunità derivanti dal gioco come strumento pedagogico. "Abbiamo lavorato per anni – continua Rizzi – per capire come si insegna il colore ai parrucchieri, e ci siamo resi conto che gli strumenti attuali possono essere migliorati. I manuali scolastici dedicano solo 3-5 pagine alla colorazione dei capelli in tutto il percorso scolastico, e gli studenti si trovano a dover memorizzare informazioni vaghe e difficilmente applicabili in salone. Il risultato è che molti hairstylist imparano il colore solo con l’esperienza, senza un metodo solido alle spalle”. Per superare questo limite, il team ha creato un sistema didattico basato su un libro di oltre 300 pagine e un gioco da tavolo sviluppato insieme all’Università Statale di Milano. “La gamification – spiega Rizzi – non è solo un modo per rendere le lezioni più coinvolgenti, è uno strumento scientificamente provato per migliorare la capacità di apprendimento. Abbiamo progettato un gioco che simula alcune attività di un salone: gli studenti devono identificare le altezze di tono, riconoscere le nuance cromatiche, prevedere i risultati e risolvere problemi, proprio come faranno nella loro carriera”. L’obiettivo è permettere agli hairstylist di imparare attraverso l’esperienza, evitando la memorizzazione passiva e rendendo la formazione più efficace. “Oggi – continua Rizzi – sappiamo che il gioco è un metodo didattico potente. Non si tratta solo di intrattenere, ma di creare un percorso di apprendimento interattivo che permette di assimilare concetti complessi con maggiore facilità”. Giannantonio Negretti sottolinea l’importanza di questa innovazione per il settore hair: Colorology è la dimostrazione di come la ricerca scientifica possa essere applicata direttamente alla formazione professionale. Se vogliamo elevare la nostra professione, dobbiamo partire dalla formazione. La scienza e il gioco sono il futuro dell’educazione professionale, e Colorology è il primo passo per rivoluzionare il nostro settore”. Michele Scisci, direttore di Poliestetico di Milano afferma "l'iniziativa si inserisce appieno nel processo di evoluzione e innovazione della didattica che come ente formativo portiamo avanti quotidianamente”, e aggiunge “l’obiettivo è di offrire ai nostri docenti strumenti e metodologie utili a migliorare l'efficacia formativa, il coinvolgimento degli allievi nelle lezioni e quindi il grado di preparazione degli stessi in uscita dai percorsi, rispetto alla attese del mercato del lavoro". Il progetto verrà presentato ufficialmente dal Poliestetico di Milano dal 20 al 23 marzo all’Hotel Unaway, vicino all’ingresso principale di Cosmoprof, il più importante evento internazionale dedicato alla bellezza professionale. Sarà possibile testare il libro e il gioco con il supporto in anteprima degli esperti, per scoprire da vicino come questa rivoluzione cambierà per sempre il modo di insegnare e di vivere l’esperienza colore nei saloni.  —economiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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