Un Progetto di Innovazione e Crescita: Massimo Zanetti e la Virtus Segafredo Bologna
Panoramica sulla Scelta di Restare a Bologna
A Giffoni, durante un’intervista, Massimo Zanetti, patron della Virtus Segafredo Bologna, ha dichiarato che resterà nella città fino al 2026. Ha sottolineato che non è immortale e ha parlato del progetto del nuovo palazzetto, previsto per il 2026 con una capacità di dodicimila posti. Zanetti ha espresso la sua determinazione nel portare avanti il progetto nonostante le difficoltà incontrate.
Il Progetto del Palazzetto e le Sfide Affrontate
Zanetti ha raccontato di come abbia lavorato a lungo sul progetto del palazzetto, discutendone con il Comune e svolgendo numerose conferenze stampa. Ha manifestato la sua volontà di realizzare l’opera a Bologna anziché a Castel San Pietro, nonostante le offerte vantaggiose ricevute. La sua motivazione è stata quella di dare un impulso alla città metropolitana e di stimolare il processo decisionale delle istituzioni. Con la sua determinazione e il supporto dei tifosi, Zanetti ha contribuito a smuovere le acque e a ottenere i necessari decreti attuativi per il progetto.
Il Ruolo della Virtus Segafredo Bologna nel Panorama Sportivo
Zanetti ha evidenziato l’importanza di coinvolgere i tifosi e di garantire il successo del palazzetto, con una capacità di 12mila posti. Ha sottolineato la vasta base di sostenitori della Virtus, superiore a quella di molte squadre di calcio di Serie A. Ha anche confrontato l’appeal di Bologna rispetto a Milano, sottolineando l’importanza di mantenere un legame forte con la propria città.
La Chiusura della Sezione Femminile: una Decisione Necessaria
Zanetti ha spiegato la decisione di chiudere la sezione femminile della Virtus, attribuendola alla necessità di concentrare le risorse sulla squadra maschile impegnata in Eurolega. Ha sottolineato l’importanza dell’istituzione Virtus a Bologna e il coinvolgimento di moltissime ragazze nel progetto della squadra femminile di pallacanestro. Tuttavia, i costi sostenuti dalla squadra maschile hanno reso impraticabile il mantenimento della squadra femminile a livello professionistico.