Condannato a 9 anni: la storia di Robinho e la richiesta respinta

Condannato a 9 anni: la storia di Robinho e la richiesta respinta - OcchioChe Sport

Nella giornata di lunedì, il tribunale ha respinto la richiesta della difesa dell’ex giocatore del Milan e della Nazionale brasiliana, Robinho, di ridurre la sua condanna attualmente prevista a 9 anni di carcere. Questo in seguito all’accusa di stupro di gruppo commesso contro una donna in Italia. La sua difesa aveva chiesto che il reato fosse considerato “comune” anziché “atroce”, ma tale richiesta è stata respinta. Un’analisi approfondita sull’argomento svelerà i dettagli di questo caso controverso.

La vicenda dello stupro di gruppo e le sue implicazioni

Il calciatore Robinho è stato condannato in via definitiva in Italia per lo stupro di gruppo di una giovane albanese avvenuto nel 2013 in una discoteca di Milano. Nell’occasione, la vittima era in uno stato di incoscienza a causa dell’abuso di alcol. Robinho e i suoi cinque complici hanno sempre sostenuto che il rapporto fosse consensuale, tuttavia le motivazioni della sentenza evidenziavano un particolare disprezzo mostrato nei confronti della vittima, che venne brutalmente umiliata.

Le conseguenze legali e la posizione attuale di Robinho

Nel mese di marzo di quest’anno, Robinho è stato arrestato e trasferito al carcere di Tremembe, dove sta scontando la sua condanna. Nonostante i tentativi della sua difesa di ottenere la sospensione della pena in attesa del ricorso, i giudici hanno deciso diversamente e hanno reso operativa la sua detenzione. Interessante notare che, nonostante la condanna, Robinho non può essere estradato in Italia a causa delle leggi brasiliane che proteggono i cittadini dalle consegne alle giustizie estere. Il calciatore ha sempre negato le accuse di violenza, dichiarando che si trattava di un rapporto consensuale e sottolineando di possedere prove significative a supporto della sua versione.

In conclusione, la storia di Robinho e la sua condanna a 9 anni per stupro di gruppo rimangono ancora oggetto di dibattito e attenzione mediatica, mentre lui continua a scontare la sua pena nel penitenziario brasiliano.

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