Roma, raid vandalici a cantiere museo Shoah: consegnato a polizia esposto residenti

(Adnkronos) – "Oggi è stata formalmente consegnata tramite pec, su incarico dei molteplici firmatari, al Dipartimento di Sicurezza Pubblica, al Questore di Roma, al Commissariato di Zona, la segnalazione di atti di violenza, intimidatori e minacce in via Alessandro Torlonia, la via dove è previsto che venga realizzato il nuovo Museo della Shoah. Con l’esposto i residenti del quartiere invocano il loro diritto a vivere in sicurezza e chiedono che la sicurezza pubblica sia tutelata, 'prevenendo' il compimento di reati che danneggerebbero persone e cose". Lo dice all'Adnkronos l'avvocato Rosa Sciatta Ferri, annunciando l'invio dell'esposto per chiedere la sospensione dei lavori del Museo della Shoah e una maggiore presenza delle forze dell'ordine nella zona dove si trova il cantiere dopo i numerosi raid vandalici dei giorni scorsi. "La sicurezza pubblica è un bene tutelato dalla Costituzione che la cita una decina di volte, e dal legislatore che la tutela in molti atti normativi di grado primario – sottolinea l'avvocato – La sicurezza o incolumità di tutti coloro che soggiornano sul territorio italiano, indistintamente, è essa stessa garanzia, e non solo un limite, degli altri diritti fondamentali della persona (come il diritto alla vita, alla salute, alla dignità, alla libertà personale, la libertà di circolazione, di riunione e così via), perché se non viene tutelata la sicurezza non vi è la tutela di tutti gli altri diritti fondamentali. I firmatari – conclude la legale – chiedono che gli interessi pubblici che hanno mosso 20 anni fa l’Amministrazione Comunale a deliberare la realizzazione del Museo in Via Torlonia, in un quartiere densamente popolato, siano 'rivalutati' alla luce del momento storico e geopolitico iniziato il 7 ottobre 2023, spostando il Museo in un'altra area a Roma più ampia e meno popolata". —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)